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Fino al 1809 questo ambiente di dimensioni ridotte ospitò un luogo di culto dedicato a San Giacomo apostolo, facente parte del complesso religioso di epoca medievale che sorgeva sul retro dell’attuale edificio del Teatro, corrispondente ai locali dell’attuale portineria e ingresso artisti.

All’inizio dell’800 la saletta venne destinata a sala da giuoco ad utilizzo degli alti ufficiali francesi della Grande Armée, allora presenti sulla piazza di Brescia a seguito della Campagna d’Italia. Nel 1811 la sala venne affrescata dal pittore clarense Giuseppe Teosa.

I soggetti raffigurati sulle pareti – così come la presenza del colore verde, ripreso nei tessuti che arredano la sala – rimandano chiaramente al tema del gioco e alla destinazione d’uso ottocentesca di questo ambiente. Nelle due nicchie sulla parete principale sono raffigurate la Ricchezza (o Abbondanza) a sinistra, con la cornucopia traboccante di monete d’oro, e la Fortuna, recante la Ruota del Destino. Lo spazio centrale ospita la raffigurazione del momento centrale del mito di Eracle, dopo il rapimento dell’amata Deianira per mezzo del centauro Nesso, che di lei si era invaghito. La complessità del dramma e le varie macchinazioni di cui è costellato richiamano in maniera allusiva il mondo del teatro e della messa in scena. Sul soffitto alcune figure mitologiche (probabilmente Diana e Mercurio) stanno conducendo una partita a dadi.

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