Skip to content Skip to footer

L'ingresso del Teatro Grande è parte di quell'asse più antico, settecentesco, che comprende anche il Ridotto e il Caffè del Teatro Grande Berlucchi. Risulta complesso osservare il volume edilizio del Teatro poiché l'edificio è incastonato tra i fabbricati adiacenti.

Il pronao, che dà sulla via più centrale e prestigiosa della città, corso Giuseppe Zanardelli, si allinea, come la terrazza balaustrata sovrastante, alla quota degli edifici confinanti che costituiscono il volume dei portici. Il fronte porticato, opera di Gaspare Turbini e di Antonio e Bertolo Vigliani, è della seconda metà del ‘700: le cinque aperture sono separate da quattro colonne caratterizzate dalla bugnatura a fasce orizzontali che coinvolge l’intera facciata.

L’ingresso al Teatro avviene attraverso la scalinata che conduce a tre grandi aperture rettangolari che segnano l’inizio della tripartizione degli ingressi successivi. Alla destra dei tre portali si apre, al più basso livello del pavimento dei portici, l’ingresso alla biglietteria, mentre la porta simmetricamente a sinistra era il vecchio accesso per il loggione. Sopra il portale centrale è murata una lapide originaria del XVII secolo che in un intenzionale latino enfatico esplicita il motto degli Accademici Erranti:

Hic reparatis Hephesi ruinis

Cynthia comitata musis vallata Amazonibus

non errat errando. 

Haec si cupis intueri quis quis es

uno dempto Herostrato

ascende viator.

Oltre i portoni di accesso prosegue la grande scalinata. Le allegorie della tragedia e della commedia dipinte sulle pareti laterali conducono ai successivi tre portali d’ingresso alla Sala delle Statue. Entrambe sono opere di Gaetano Cresseri che le realizzò nel 1914.

Privacy Policy Cookie Policy

 Edit & powered by Agorà s.r.l. 

Skip to content